Circa 10 anni fa, in seguito a una dissennata politica di prestiti immobiliari rischiosissimi da parte delle banche americane, partiva dagli Stati Uniti una crisi che per qualche mese fece temere il collasso completo del sistema economico mondiale.
Questo esito catastrofico venne fortunosamente evitato, anche per la decisione del governo americano, dopo l’iniziale errore di lasciar fallire una grande banca innestando una crisi di sfiducia generale, di sostenere l’economia a qualsiasi costo attraverso la spesa pubblica e la politica monetaria. Ma il costo della crisi, in termini di disoccupazione, di impoverimento del ceto medio e di aumento delle diseguaglianze sociali, è stato altissimo.
Lo è stato particolarmente in Europa dove sono raddoppiati i tassi di disoccupazione e sono stati necessari 10 anni per recuperare il terreno perso – ma non ovunque. Italia, Spagna, Grecia, Finlandia ed altri Paesi europei ancora scontano le conseguenze della crisi. Scampati al peggio, oggi molti tendono a considerare come un gran risultato il fatto che la crisi non è stata grave come quella del ’29. Ma questo è un modo per chiudere gli occhi e per non trarre alcuna lezione dall’esperienza vissuta…
Professore ordinario di Politica economica all'Università di Catania dal 1980, in aspettativa per mandato ...