L’ombra di Trump sulla stagione elettorale
Lettera da Washington
di Franklin
Con le primarie nell’Ohio e alcuni altri appuntamenti elettorali in vari Stati, ha avuto inizio la lunga stagione elettorale che culminerà nelle elezioni di “mezzo termine” il prossimo 8 novembre. Tutti i 435 seggi della Camera e 35 seggi del Senato sono in ballottaggio, e le prospettive sono critiche per la presidenza di Joe Biden che conta su una maggioranza molto marginale nella Camera e una maggioranza ancora più ridotta al Senato, dove i partiti si dividono l’aula 50-50 e il voto dirimente è quello del Vice Presidente.
In astratto, le chances di Biden di mantenere il controllo del Senato potrebbero anche sembrare buone: 21 dei seggi in ballo sono ora tenuti da Repubblicani (GOP) e solo 14 da Democratici, quindi i primi sembrerebbero più vulnerabili: ma non è così. Se si tralasciano i seggi “sicuri”, i sondaggi mostrano che almeno tre dei seggi Democratici sono in bilico, un quarto seggio Democratico potrebbe oscillare e così pure uno dei seggi Repubblicani: gli altri resterebbero nelle mani del partito che le detiene, senza variazioni. Al GOP basterebbe confermare il seggio traballante e vincere uno qualunque dei tre Democratici in bilico per assicurarsi la maggioranza del Senato, che già da sola porrebbe un freno insormontabile a ogni velleità di governare da parte di Biden.
Per quanto concerne la Camera dei Rappresentanti, i Democratici contano attualmente su una maggioranza di nove voti: con lo spostamento di cinque seggi sui 435 seggi in ballottaggio i Repubblicani vincerebbero anche questa camera. Se così accadesse, avrebbe […]
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