Ieri Repubblica ha pubblicato un documento uscito sull’Avanti nell’agosto del 1944: si tratta di una commemorazione dedicata da Eugenio Colorni al giovane Giuseppe Lopresti, uno dei 335 antifascisti trucidati alle Fosse Ardeatine. Lopresti al tempo dell’eccidio aveva 25 anni e Colorni parla del suo sacrificio per la libertà rievocando “il suo volto attento e pensoso già presago della morte che lo attendeva”. Ricorda anche la serenità con cui svolgeva le pericolose mansioni dell’azione clandestina, che conduceva “senza la minima presunzione, con quella modesta allegria che è propria dei forti, cioè degli uomini che hanno la coscienza tranquilla”. Parole altissime, commosse e commoventi, che risuonano più forti a pochi giorni dall’anniversario delle Fosse Ardeatine e dall’affermazione della presidente del Consiglio Meloni sulle vittime giustiziate “solo perché italiane”.
Ripubblichiamo di seguito il ricordo di Colorni, insieme a un bel commento ad esso dedicato da Umberto Gentiloni che compare nella stessa pagina di Repubblica: