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Adesso una squadra di economisti per prepararsi al dopo epidemia

di Giorgio La Malfa
Il Mattino, 5 aprile 2020

Cari amici,

sperando che si stia avvicinando la fase due, cioè la possibilità di una ripresa dell’attività economica, bisogna cominciare a pensare a come ripartire.
L’Italia si è progressivamente indebolita negli anni per avere privilegiato la difesa dei redditi e dei consumi individuali rispetto ai consumi sociali e a gli investimenti. Su questo giudizio  credo che convengano tutti. Per esempio la sostanziale stagnazione della produttività viene attribuita alla scarsità degli investimenti privati e pubblici, industriali e infrastrutturali. Ma quando si tratta di decidere come cambiare la composizione  della spesa si incontrano tutte le difficoltà politiche sperimentate in questi anni. Ma ora non possiamo sottrarci a questa scelta. E nello stesso tempo c’è un’urgenza di definire il nostro modello di ripresa, perché altrimenti rischiamo che quando saranno disponibili i fondi europei che tutti invochiamo a gran voce, ancora una volta l’Italia non sia preparata a utilizzarli.
Questo è quanto scrivo in questo articolo per il mattino. 

Con viva cordialità

Giorgio La Malfa  

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