di Giorgio La Malfa
Il Mattino, 5 luglio 2018
Cari amici,
i giornali di ieri mattina davano, secondo me, una lettura inesatta del significato delle comunicazioni del ministro Tria alle Commissioni Bilancio del Parlamento. La mia impressione è che Tria voglia introdurre una discontinuità rispetto alle politiche seguite in questi anni.
Egli però conta più che sulla quantità del deficit sulla ricomposizione qualitativa della spesa pubblica. Dal punto di vista dei mercati finanziari e dei nostri rapporti con Bruxelles è una strada capace di conciliare le due esigenze della crescita e della prudenza. Ma è un programma di assai più difficile realizzazione, come ho scritto. Vedremo più avanti se avrà avuto successo.
Giorgio La Malfa
Vi sono due varianti delle politiche economiche di austerità e l’Italia negli anni fra il 2010 e il 2017, le ha provate ambedue con esiti negativi e analoghi. La prima è la versione del governo Monti: tagliare il deficit ad ogni costo seguendo le indicazioni della Commissione europea e cedendo alla pressione dei mercati finanziari, senza preoccuparsi degli effetti sul reddito, la disoccupazione, le diseguaglianze sociali. Ovviamente il professor Monti potrebbe rispondere che, visto il livello dello spread nel[…]
Continua a leggere