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Un libero scambio, tante bugie

di Giorgio La Malfa
Il Mattino, 25 Gennaio 2018

Cari amici,

la difesa del libero commercio fatta dalla Merkel a Davos contiene un errore storico evidente: non fu il protezionismo a causare la pruima Guerra mondiale. 

Semmai furono gli errori di Versailles a causare il protezionismo. Ma faccio osservare che non è un caso che la Merkel faccia una lettura storica piuttosto arbitraria, perché se non lo facesse dovrebbe riconoscere che I paesi che vogliono evitare il protezionismo debbono essere pronti a fare la loro parte per risolvere I problem economici internazionali e invece nè la Cina, né la Germania lo fanno.

Capisco di andare contro corrente rispetto alle opinion più convenzionali, ma questo è quello che penso.

Con viva cordialità
Giorgio La Malfa

 

La Cancelliera Merkel ha detto oggi a Davos che il protezionismo è grave e pericoloso. Non ha fatto nomi, ma anche se non lo ha chiamato in causa per nome, tutti hanno capito che si riferiva a Trump ed alle decisioni di quest’ultimo, annunciate ieri, di introdurre dei dazi sui prodotti cinesi e di altri Paesi. «Oggi, 100 anni dopo la catastrofe della Grande Guerra – ha aggiunto la signora Merkel – dobbiamo chiederci se abbiamo davvero imparato la lezione della storia, e a me pare di no». Questa seconda parte delle dichiarazioni della signora Merkel è abbastanza sorprendente, perché si capisce il bersaglio della sua polemica, ma in quella che ha detto c’è un’evidente imprecisione storica.

Da come si è espressa, sembrerebbe che la signora Merkel ponga il protezionismo come una delle cause della Prima Guerra mondiale. Ma il protezionismo con lo scoppio della prima Guerra c’entra poco o forse quasi nulla.
Le cause della Guerra sono alter. Alle sue origini non si direbbe che vi siano stati fattori economici o politiche commerciali. Nello scoppio della Guerra pesarono soprattutto le questioni dell’equilibrio europeo venuto meno nell’ultimo quarto dell’800 con la unificazione della Germania sotto la Prussia, con il riarmo prussiano e la conseguente paura francese, e con l’aspirazione del Kaiser a una grande forza navale e la conseguente reazione dell’Inghilterra. Insieme con questi fattori relativi al peso della Germania negli equilibri europei che ha accompagnato per secoli la nostra storia, vi fu la crisi dei due grandi regimi orientali, l’impero turco e la Russia zarista e la grande spinta verso la nazionalità di popoli dell’Europa centro orientale rimasti fino ad allora sotto il dominio straniero. In tutto questo I fattori economici c’entrano poco, anche perché il sistema europeo che prevalse fino alla prima Guerra mondiale era essenzialmente un sistema di libero scambio sul piano internazionale, accompagnato e garantito dal gold standard e dalla sostanziale libertà di movimento dei capitali…

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