di Giorgio La Malfa
Il Mattino, 12 dicembre 2018
Cari amici,
La credibilità del Governo italiano sulla politica economica è stata pregiudicata in queste settimane dall’evidente isolamento del ministro dell’economia, dalla mancanza di spiegazioni convincenti degli obiettivi della manovra economica (se non nel senso che essa è intesa a rispettare gli impegni elettorali dei due partiti di governo), dal susseguirsi di atteggiamenti di sfida all’Europa e di disponibilità a trattare. Insomma, la navicella del Governo è in balia dei flutti.
Il Presidente del Consiglio è entrato nella trattativa, probabilmente malvolentieri, ma adesso deve riuscire a ottenere qualcosa.
Il Presidente del Consiglio è entrato nella trattativa, probabilmente malvolentieri, ma adesso deve riuscire a ottenere qualcosa.
Ma anche la controparte è debole ed è resa più debole dalla recente posizione francese.
Dunque una Sfida all’OK Corral con le pistole scariche.
Non è stato rilevato dai commentatori che nel momento in cui l’Italia accetta di negoziare sul deficit, concettualmente adotta una iena di continuità rispetto al governo Renzi.
Avremmo bisogno di tutt’altra politica e l’opinione pubblica, come si vede da un recente sondaggio della 7, ha cominciato a tenersene conto.
Giorgio La Malfa
È difficile prevedere quale possa essere l’esito dell’incontro di oggi a Bruxelles fra il presidente Conte e la Commissione Europea in vista delle decisioni sulla procedura di infrazione per il bilancio che il governo ha presentato e sta facendo approvare in Parlamento. Il confronto Italia Europa ha finora ricordato il famoso film western la Sfida all’OK Corral, ma con la differenza che ambedue i protagonisti arrivano allo scontro con le pistole mezze scariche.
È debole l’Italia perché nelle ultime settimane ha mutato nettamente posizione. Dopo l’iniziale atteggiamento di sfida verso l’Europa all’indomani della presentazione del bilancio, ambedue i leader della coalizione hanno dato l’impressione di temere una procedura di infrazione fino a dichiarare esplicitamente di <<non volersi impiccare ai numeri>>.
Hanno cioè ammesso di voler trattare e non possono quindi non portare qualcosa al tavolo delle trattative.
Ma la posizione italiana è ulteriormente indebolita dalla decisione di sottrarre la questione dalle mani del Ministro dell’Economia e di affidarla, con tanto di comunicato ufficiale, alla responsabilità del Presidente del Consiglio.
Perché questo è un segno di debolezza? Perché se il Presidente del Consiglio che, in questi mesi aveva fatto di tutto per non farsi coinvolgere nella questione, è costretto ad agire in prima persona, egli ha solo una via possibile per chiudere con successo la partita ed è quella di evitare la procedura di infrazione […]
Perché questo è un segno di debolezza? Perché se il Presidente del Consiglio che, in questi mesi aveva fatto di tutto per non farsi coinvolgere nella questione, è costretto ad agire in prima persona, egli ha solo una via possibile per chiudere con successo la partita ed è quella di evitare la procedura di infrazione […]