di Giorgio La Malfa
Il Mattino, 22 aprile 2016
Il messaggio più forte che esce dalla conferenza stampa della Banca centrale europea è che Draghi non si fa intimidire dagli attacchi della Germania, né dagli attacchi dei giornali e delle forze politiche, né dalle aspre critiche che gli sono state rivolte dal ministro tedesco del Tesoro Schäuble.
In forme cortesi, la reazione di Draghi è stata durissima. In risposta a una prima domanda su questo tema, il presidente della Bce ha precisato che il Trattato di Maastricht è inequivoco.
Esso affida alla Bce il compito di realizzare la stabilità dei prezzi. Ed ha precisato polemicamente: in tutta l’eurozona e non solo in Germania. Ha precisato che nello svolgimento di questi compiti la Bce è indipendente da tutti i governi ed ha riferito che il Consiglio aveva affrontato il tema nella riunione che si era appena conclusa ed aveva convenuto all’unanimità (quindi anche con il voto dei due rappresentanti tedeschi che ne fanno parte) che le politiche che la Bce sta conducendo rispondono pienamente al suo mandato.
A una seconda domanda che faceva riferimento esplicito all’attacco di Schàuble, Draghi ha detto esplicitamente che un presidente «non italiano» farebbe probabilmente la stessa politica che del resto è quella di tutte le maggiori banche centrali (qui ovviamente si riferiva soprattutto alla Federal Reserve degli Stati Uniti). Ha aggiunto che il suo predecessore, Trichet, che in passato fece una politica assai più restrittiva di quella che egli ha condotto in questi anni, ha dichiarato recentemente di essere assolutamente d’accordo con tutto ciò che la Bce sta facendo.
È stato infine chiesto a Draghi se queste polemiche non possano riflettersi negativamente sulla congiuntura europea scoraggiando sia gli imprenditori che i consumatori. Una discussione condotta in termini cortesi, a polite discussion, ha replicato Draghi mettendo l’accento sull’aggettivo è non solo legittima, ma può addirittura essere utile per ampliare le considerazioni di cui la Bce deve tener conto. Ma ha aggiunto le conseguenze di queste polemiche sono negative per lEuropa, perché effettivamente possono indebolire l’efficacia delle politiche della Bce. E dunque ha precisato possono essere controproducenti per quelli stessi che le propongono in quanto possono far sì che non bastino le misure già prese e ne servano di più forti. Ed egli è sembrato dire sarebbe pronto a proporle.
In altre parole ha detto Draghi se volete la guerra, sono pronto ad affrontarla ed a spingere ancora più nettamente nella direzione dell’espansione.