In seguito alla polemica sul ruolo e l’autonomia della Banca d’Italia, sollevata ieri in Parlamento dal sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, riportiamo in primo piano L’inserimento delle banche italiane nel sistema europeo, Rapporto pubblicato nel 1997 dall’Istituto Ugo La Malfa (link in calce).
Lo studio affronta il tema della necessità di riassetto del sistema creditizio italiano in una prospettiva europea e tratteggia le linee di una riorganizzazione di vasto respiro del comparto bancario nel nostro Paese, prevedendo in particolare la privatizzazione delle banche pubbliche, a cominciare da quelle di maggiori dimensioni. L’Istituto Ugo La Malfa proponeva che l’insieme di interventi delineati nel Rapporto fosse oggetto di una “legge che autorizzi l’esecuzione di queste operazioni, dandone mandato al Tesoro e conferendogli i relativi poteri. Con la stessa legge – si legge nel documento – dovrà essere riaffermata l’indipendenza del Governatore della Banca d’Italia come previsto dai Trattati Comunitari e, a tal fine, dovrà essere opportunamente adattato lo statuto della stessa Banca d’Italia. L’approvazione di questo complesso provvedimento legislativo consentirebbe di affrontare un argomento di importanza decisiva per lo sviluppo dell’economia italiana e per conferire validità alla presenza del nostro Paese nell’Unione Europea”. Fra l’altro, il Rapporto metteva in luce come l’inserimento delle banche nel capitale della Banca d’Italia risaliva al 1936, e cioè era stato concepito ed attuato dal regime fascista.