A pochi giorni dalla ricorrenza della marcia su Roma, l’opera di Sergio Pierattini Ottobre 22 torna in scena a Roma al Teatro Planet, venerdì 20 e sabato 21 ottobre alle ore 21. La regia è di Rinaldo Felli, l’interpretazione è di Filippo Bocci nel ruolo di Luigi Facta e di Manuele Pica in quello del suo giovane accusatore. (Per assistere allo spettacolo, prenotare come da locandina in calce).
La vicenda si svolge a Roma: è la notte tra il 16 e il 17 agosto 1924 e l’indomani verrà ritrovato il cadavere di Giacomo Matteotti. Il Fascismo ha definitivamente messo in chiaro la sua natura violenta e dittatoriale. Luigi Facta, ultimo Presidente del Consiglio prima di Mussolini, è prigioniero in casa propria di un giovane armato di pistola. È il momento del redde rationem.
Come ha potuto una classe politica come quella liberale, scaltra protagonista della storia d’Italia a partire dalla lunga battaglia risorgimentale, farsi raggirare da un movimento rozzo e alle prime armi come quello fascista?
Come fu possibile che, tranne pochi, nessuno si accorse della matrice autoritaria che, fin dai primi passi, alimentava Mussolini e i suoi seguaci nell’arrembaggio ai poteri dello Stato? E, dunque, poteva essere evitata la “Marcia su Roma”?
Con Ottobre 22 Sergio Pierattini ricostruisce la temperie di un’Italia in totale anarchia, tra il Risorgimento tradito e una Guerra mondiale dalla quale il Paese era uscito, paradossalmente, vittorioso. Un Paese ormai divorato da abusi e prepotenze di ogni genere, dove Luigi Facta è un uomo solo, stanco, inadatto al momento, debole e ambiguo. Il vecchio esponente liberale dovrà guardarsi allo specchio in una notte che metterà sotto processo debolezze, ingenuità, interessi personali e miopia politica.
Ottobre 22 è un testo accuratissimo, vagliato dall’autorevole consulenza storica di Mimmo Franzinelli e sorretto dalla vis teatrale impressa dalla penna dell’autore. Un viaggio nelle colpe di un mondo politico impotente di fronte all’avanzata di una dittatura volgare e squadristica che, di lì a poco, catapulterà l’Italia in un ventennio di dolore e in una guerra disastrosa, come tutte le guerre.
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Riportiamo qui l’intervista a Sergio Pierattini pubblicata lo scorso anno su questo sito in occasione della prima dello spettacolo.