Lettera da Washington
di Franklin
Forse la cosa che colpisce di più sotto vari aspetti qui in America, in questi giorni di tensione e di sgomento, è la reazione di fronte ad eventi che in molti avevamo rimosso dal nostro orizzonte, relegandoli con sollievo alla soffitta dei ricordi, tra memorie polverose di tempi lontani di rivalità tra Est e Ovest, tra democrazia e autoritarismo, tra libertà d’impresa e dogma comunista, tra libertà di pensiero e dottrina. Chissà dov’è finito Fukuyama, quello della “fine della Storia”.
Abbiamo presto realizzato che mentre la nostra saggezza ha voluto che fondassimo una alleanza militare e politica per proteggerci da simili eventi, abbiamo al tempo stesso tracciato un limite che esclude con certezza dalla protezione chi non ne fa parte: mentre il nostro rischio diminuisce, il loro aumenta e talvolta conduce a guerra aperta. Sorge così l’alternativa tra distogliere lo sguardo, o “fare qualcosa”, il momento oltre il quale interviene la responsabilità di rischiare una catastrofe maggiore di quella che si sta già svolgendo sotto i nostri occhi. Superare la barriera apre l’incognita se sarà pace che fluirà […]
Vai all’articolo https://www.ilcommentopolitico.net/post/dov-è-finito-fukuyama