Il Commento Politico, 31 maggio 2021
Cari amici,
nel complesso il giudizio della stampa sul decreto semplificazioni varato venerdì dal governo è pieno di riserve. In questo articolo del Commento politico abbiamo fatto riferimento a un articolo di Rizzo su Repubblica e a un’intervista a Cassese di Carlo Bertini su La Stampa che mettono in evidenza queste riserve.
Per mesi ho insistito che il vero nodo del piano italiano è questo: se istituire un unico ente progettatore e esecutore o se affidarsi alla pluralità di amministrazioni pubbliche che progettano e eseguono le opere. Non si è creato, come avrei desiderato, un dibattito su queste due scelte. Nessuna forza politica, né alcun giornale, ha fatto propria questa tesi. E così il governo Conte ha potuto scegliere la strada della pluralità delle stazioni appaltanti senza neppure dovere spiegare il perché.
Questa strada, presa da Conte e confermata da Draghi, produrrà – temo – inevitabilmente dei ritardi. Può darsi ed è comunque il mio auspicio che l’autorità di Draghi sia tale da indurre tutte le stazioni appaltanti” a funzionare alla perfezione o comunque da consentire al Presidente del Consiglio di sostituirsi agli enti inadempienti. Vedremo.
Molto cordialmente
Giorgio La Malfa
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