Lettera da Parigi
l’Abate Galiani
Ad esattamente un mese dallo svolgimento del primo turno delle presidenziali, mai come in questo fine settimana l’orizzonte che si profila per il futuro politico e istituzionale della Francia è apparso così incerto e imperscrutabile.
E a questa incertezza corrisponde un dibattito politico e mediatico praticamente sospeso, oscurato su tutti i media dall’incubo ossessivo della guerra al cuore del continente europeo, che il ruolo pro-attivo tenacemente svolto da Macron contribuisce a porre al centro di ogni attenzione. Con la conseguenza immediata di relegare in fondo alla lista (ed ai palinsesti) quelle priorità che fino alla fine di febbraio avevano scandito il crescendo della campagna elettorale, la dialettica fra progetti contrapposti, la presentazione all’elettorato delle idee e delle personalità dei candidati, secondo il consolidato – e un po’ ingessato – rituale della Quinta Repubblica.
In particolare, le scadenze previste per i prossimi giorni lasciano tutti con il fiato sospeso e scoraggiano analisi, approfondimenti e contraddittori fra i candidati suscettibili di venir spazzati via in un soffio dalle notizie drammatiche dal fronte, dalle […]
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