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La manovra di svolta e il freno ai partiti

di Giorgio La Malfa
Il Mattino, 30 ottobre 2021

Cari amici,

ho cercato di indicare quali sono a mio avviso i caposaldi della legge di bilancio che il governo ha approvato ieri. La finanza pubblica continuerà nel 2022 a sostenere l’economia attraverso un deficit molto consistente, vicino al 6 per cento del PIL, ma nello stesso tempo comincerà un’azione di riduzione del deficit in vista di aggredire la “montagna” del debito pubblico.

Il deficit 2022 sarà minore di quello di quest’anno e scenderà ancora negli anni successivi. Ora la ripresa dovrà trovare sostegno da un lato in una spesa buona ed efficace dei fondi europei del Next Generation EU e in una crescita degli investimenti privati. Ambedue questi elementi dipendono fortemente dalla continuità del Governo Draghi. Togliete questo punto fermo, magari dicendo che si vorrebbe collocare Draghi in un’altra alta posizione istituzionale, e tutto crollerà come un castello di carte.

Con un diverso assetto di governo nei prossimi mesi e almeno fino al 2023 rischiamo di interrompere drammaticamente una fase di ripresa che non ha precedenti se non nell’immediato dopoguerra. Ci vuole su questo punto il massimo della chiarezza.

Molto cordialmente,
Giorgio La Malfa

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