kiev

L’Ucraina vuole un futuro europeo

Lettera da Bruxelles
di Niccolò Rinaldi

“Soft power” per eccellenza, l’Unione Europea sa poco di manovre militari, di dispiegamento di missili, di attività di spionaggio che certificherebbero imminenti invasioni. Bruxelles di queste cose preferirebbe proprio non doversene occupare, lasciandole alla NATO, alle diplomazie più esposte tra gli Stati Membri, al ritrovato alleato americano. Invece, quasi suo malgrado, l’UE, anche più della stessa Alleanza atlantica, è il soggetto centrale della crisi in corso con la Russia.

Come veri e propri organismi viventi, i corpi militari continueranno ad avere adrenalina alta e nervi tesi, e attualmente non si può escludere nessuno scenario. In ogni caso, l’integrazione nella NATO o almeno il ricorrere alla sua protezione, resteranno una questione divisiva nella società ucraina: per molti la NATO sarebbe quell’approdo finale, quella svolta che per polacchi o estoni ha costituito una “nuova vita”; per altri, viceversa, rimane un obiettivo anche desiderabile ma al quale è meglio rinunciare, sia per non irritare troppo la Russia sia per un sentimento di persistenza familiarità con il […]

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