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John Maynard Keynes di Giorgio La Malfa

Venerdì 4 marzo alle ore 18 alla Sala Conferenze della Banca Popolare di Bergamo – UBI Banca
viene presentato il libro

JOHN MAYNARD KEYNES
di Giorgio La Malfa

Descrizione del Saggio

Il fascino della visione di Keynes nasce dalla ricchezza di un pensiero capace di ricollocare l’economia in un vivo dialogo con la storia, la politica, la società, la filosofia. Keynes è stato il pensatore di un’epoca di crisi profonda.
La Grande guerra, il crollo di Wall Street nel 1929, la Seconda guerra mondiale segnano drammaticamente il suo tempo.
E la forza del suo messaggio non sta solo nell’offrire una spiegazione convincente delle cause storiche e politiche di quella stagione devastante. Sta nel rifiutare di rassegnarsi, nel continuare a cercare soluzioni concrete e sperimentabili, nel riaffermare l’idea scandalosa secondo cui la scienza economica non deve mirare al bene dei mercati ma al bene dell’umanità.

Dopo Keynes la scienza economica sembra di nuovo avere perso di vista questa sua ragion d’essere non solo economica. Oggi tocca di nuovo a una crisi violentissima, di cui non vediamo la fine, il compito di riaprirci gli occhi sulla verità dell’economia. Viene meno ogni illusione circa le presunte virtù della “mano invisibile”, che avrebbe dovuto condurre i mercati a uno spontaneo equilibrio e le ricchezze a un’armoniosa ridistribuzione.

La “mano visibile” della politica torna ad apparire come un ragionevole e necessario contrappeso alla cieca autonomia dei mercati. E nel quadro di questo grande dibattito che va imponendosi con sempre più forza e necessità, Keynes torna a essere una guida indispensabile, per il nostro presente e il nostro futuro.

Quarta di copertina

Oggi sembriamo aver dimenticato tutto ciò che Keynes ci aveva insegnato. Che il capitalismo non è perfetto ma è perfettibile. Che lo Stato non è necessariamente la panacea ma può essere la soluzione di alcuni problemi. Che l’azione collettiva non è necessariamente negativa ma può essere positiva. Che non bisogna essere rassegnati e pessimisti perché rassegnati e pessimisti vuol dire conservatori nell’animo.

Giorgio La Malfa