Doris Kareva è considerata una delle maggiori poetesse estoni e certamente la più amata nel suo Paese.
Nata nel 1958 a Tallin, ha studiato lingua e letteratura inglese all’università di Tartù ed è stata per sedici anni Segretaria Generale della Commissione Nazionale Estone per l’UNESCO.
Dobbiamo al curatore Daniele Monticelli, alla sua competenza e alla sua ottima conoscenza del mondo letterario di Doris Kareva, se da qualche settimana possiamo trovare in libreria In sogno ho visto il mondo (Bompiani Capoversi), un’antologia delle liriche di questa raffinata poetessa, pubblicata in Italia da Bompiani, costruita non secondo un ordine cronologico, ma per sezioni tematiche.

I versi di Doris Kareva regalano un’emozione potente. Quello che subito colpisce delle sue poesie è la scelta minimale delle parole, la sua rigorosa adesione alla forma, mentre il significato viene fuori in modo chiaro, ricco di sfumature. Il suo, è un linguaggio ineguagliabile, che difficilmente si può copiare.
Mentre nel mondo letterario estone l’arte è soprattutto rivolta a capire, spiegare, commentare la realtà dal punto di vista sociale e politico, il messaggio di Kareva punta essenzialmente sulla ricerca e sul valore della bellezza.
È stata l’idolo di molti giovani poeti e ha tradotto molti autori e autrici a lei affini.
Privilegiando per le sue creazioni la forza del silenzio, ha pubblicato le sue opere a distanza di anni l’una dall’altra. Sostiene di non aver mai pianificato quando o cosa scrivere: “La scrittura, come i sogni – ci ha detto in una lunga conversazione telefonica – suggerisce cosa sta succedendo negli strati profondi della coscienza, cosa ha influenzato la persona, spesso anche senza che la persona stessa se ne renda conto. Questa è una delle poche ragioni per cui scrivere una poesia. I miei temi e le mie convinzioni – ha aggiunto – sono rimasti più o meno invariati per trent’anni, non ho consapevolmente modellato il mio stile, ma ho solo seguito il mio intuito. Se una poesia tocca un punto nevralgico, costringe a sobbalzare, allora per me è viva”.
Proseguendo il discorso con grande affabilità, Kareva ci ha poi detto: “Si può affermare che la letteratura estone sia in un momento felice, anche se, per la sua difficoltà linguistica, è difficile da afferrare in una volta sola. La nostra lingua infatti, permette di dire, con poche parole, cento cose diverse in una sola frase. Come è possibile tradurla in modo sincero?”
Immergendosi nella lettura dei versi di Kareva affiora quella che lei stessa definisce la “comprensione della caducità delle cose”, insieme a sentimenti di compassione e a illuminazioni scaturite da una sofferta saggezza di fondo che fa riferimento al “mestiere di vivere”. Per scrivere poesia, dice, “occorre vivere quella vita che non è una storia, ma solo speranza e creazione”.
Infine, su tutti, il tema dominante del suo mondo poetico, e cioè l’onnipresenza del sentimento amoroso: “L’amore – ci ha detto – è un campo minato, nulla ha demolito il mondo più dell’amore”.
L’influenza della poesia russa, in particolare dei versi di Iosif Brodski, risuona nelle liriche di Doris Kareva, eco delle esperienze e dei pensieri maturati nel corso di anni vissuti in un Paese sottoposto al giogo sovietico. Come per Orazio, anche per la poetessa estone, la difficoltà dell’arte consiste nel “cogliere il giorno tra una speranza breve e un timore tenace del futuro”.
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L’inesistente che esiste
dà incessantemente segno di sé.
Udibile a tutti.
Credo nella vita e in me stessa,
nello spirito che vive in tutte le cose,
nel silenzio al di là delle parole
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Tra tutti i dolori
che ci tormentano
prima o poi
ne scegliamo uno,
a cui consentiamo
di colarci dentro
e di modellare il nostro spirito. Questo
è il nostro destino
il nostro autodolore;
la nostra più intima
forma e contenuto
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La poesia è la danza del linguaggio
La danza è la poesia del corpo
Il corpo è il linguaggio
Ascolta, senti e vedi
Carlotta Tagliarini è nata e vive a Roma. Giornalista e corrispondente della ZDF, la televisione di Stato tedesca, ha collaborato e collabora con molte testate italiane e tedesche. Per la TV tedesca ha intervistato i più famosi giornalisti, politici, artisti, scrittori italiani. Ha, fra l’altro, filmato l’attentato al Papa, consegnato a tutte le televisioni mondiali, ed è l’autrice della prima intervista esclusiva a Bettino Craxi dopo la fuga in Tunisia. Le età dell’oro (Mondadori) è il suo primo libro.