Portrait of Marco Politi, Sarzana, September 2009 ©effigie/Leemage | Keine Weitergabe an Wiederverkäufer.

“La rivoluzione incompiuta. La chiesa dopo Papa Francesco”, di Marco Politi

Ormai è evidente anche a chi non frequenta con assiduità i riti religiosi, che la Chiesa cattolica sta attraversando una grave crisi: fedeli che abbandonano i sacramenti, parrocchie che chiudono, chiese sempre  più vuote, una crescente diserzione tra i giovani e tra le donne, a parte quelle molto anziane, e tra gli aspiranti sacerdoti.

Per studiare questo fenomeno, Marco Politi, giornalista del Corriere della Sera e uno dei maggiori esperti di questioni vaticane, ha pubblicato un saggio da titolo impegnativo: La rivoluzione incompiuta. La chiesa dopo Papa Francesco (ed. Il Millimetro).

Il volume è stato presentato di recente a Roma alla Casa delle Letterature dallo scrittore stesso, in colloquio con la giornalista Ludovica Eugenio, la storica Vanessa Roghi e la teologa Simona Segoloni.

Al centro delle pagine di Politi, c’è Papa Francesco, che ha goduto di un ampio consenso popolare ma nello stesso tempo è stato bersaglio di serie critiche all’interno del Vaticano: sostengono i suoi più severi detrattori che soprattutto il suo stile autoritario e centralizzato ha totalmente distrutto la Curia.

Politi approfondisce l’analisi sulla figura del Papa argentino per arrivare a riflessioni nette sulle contraddizioni che ancora immobilizzano la Chiesa nella sua autoreferenzialità.

Numerosi sono i fili conduttori del pontificato di Papa Francesco affrontati dall’autore. Fra questi, il tema della “catastrofe” che, secondo il papa argentino, non deriva da una punizione divina, ma dall’incapacità degli uomini di guardare a chi viene escluso e dimenticato. L’enciclica Fratelli tutti, presentata al mondo da nel 2020, è stata scritta proprio dall’afflato del pontefice di fronte a questa triste verità.

E poi l’attenzione nei confronti delle donne. Papa Francesco, uomo evangelico, ha voluto combattere la negazione del ruolo delle donne come guida, come pilastri della società, partendo da azioni simboliche all’interno della sua Chiesa. Ha infatti assegnato incarichi importanti alle Suore, ha riunito teologhe di rilievo per affrontare la questione femminile nell’ecclesia mondiale e si è battuto per il diaconato femminile, incontrando reazioni viscerali all’interno della Chiesa che ne hanno impedito l’istituzione.

Ancor di più, la tenacia di Papa Francesco, si è scontrata con le colpevoli reticenze di quanti hanno impedito che la risposta della Chiesa alla pedofilia diffusa al suo interno fosse la punizione severa, e non solo lo spostamento del colpevole in altra diocesi, come tuttora continua ad accadere.

Di abusi, non solo sessuali, ma anche psicologici, di prevaricazione fra i membri della Chiesa, Francesco ha molto parlato, ma non ha avuto il coraggio di andare fino in fondo. È questa è la critica più evidente al suo pontificato: non essere stato capace di incidere, di modificare ciò che nella Chiesa va cambiato e  fatto evolvere. Così, la realtà della Chiesa, affermano gli esperti e denunciano molti fedeli, è quella di un’istituzione fossilizzata e ripiegata su sé stessa, incapace di accogliere e risolvere le angosce dei credenti su temi come il divorzio, il matrimonio fra omosessuali. E anche di aprire le porte ai diaconi sposati che vogliono diventare preti. Eppure, di fronte alla condanna di chi non assolve la diversità sessuale, Francesco aveva replicato: “Chi sono io per giudicare”.

Un Papa, quindi, che ha scoperchiato molti tabù ma poi non ha potuto, o voluto, o forse saputo, riformare la Chiesa.  

Ho rivolto a Marco Politi alcune domande che partono dalla lettura del suo libro, e che cercano risposte per questi argomenti tanto complessi e importanti, anche per chi non pratica la religione:

Quali sono, secondo lei le cause maggiori della crisi della Chiesa Cattolica?

“Bisogna prendere atto che nessuno dei tre pontefici, pur così differenti, Woytila, Ratzinger, Bergoglio, è riuscito ad arrestare la crisi delle vocazioni e della partecipazione alla Messa e ai sacramenti. Una delle causa è certamente la mancata comprensione da parte delle giovani generazioni dell’architettura teologica della Messa: la questione di un Dio che sacrifica il figlio e la purificazione dei peccati attraverso il sangue. Il non riconoscimento dell’uguaglianza delle donne nel ruolo di mediazione sacra tra Dio e l’umanità”.

Che ruolo ha avuto in questo caso Papa Francesco?

“Papa Francesco è il primo Papa che ha messo sul tavolo la questione del diaconato femminile. Ma che non è riuscito a risolvere perché la maggior parte dei vescovi è ancora spaccata sulla questione. Al tempo stesso, Francesco ha cercato di arginare il problema, inserendo per la prima volta la donna in posizioni apicali nella Curia vaticana”.

Perché tutto questo non si è realizzato?

“Perché c’è un forte gruppo di cardinali, vescovi conservatori, e anche di donne che sono contrarie a queste riforme. C’è un ritorno al tradizionalismo, lo stesso che vediamo nelle società contemporanee, con movimenti populisti identitari”.

Quali saranno i problemi più urgenti e difficili che dovrà affrontare Papa Leone?

“L’accesso delle donne al potere sacramentale. La piena uguaglianza degli omosessuali e delle loro unioni e, in futuro, anche il matrimonio del clero”.


Carlotta Tagliarini è nata e vive a Roma. Giornalista e corrispondente della ZDF, la televisione di Stato tedesca, ha collaborato e collabora con molte testate italiane e tedesche. Per la TV tedesca ha intervistato i più famosi giornalisti, politici, artisti, scrittori italiani. Ha, fra l’altro, filmato l’attentato al Papa, consegnato a tutte le televisioni mondiali, ed è l’autrice della prima intervista esclusiva a Bettino Craxi dopo la fuga in Tunisia. Le età dell’oro (Mondadori) è il suo primo libro.

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