Lettera da Parigi
di l’Abate Galiani
La finalissima di domenica 19 giugno – con la conclusione delle elezioni legislative – si annuncia al calor bianco ed ha nuovamente interrotto l’ingannevole bonaccia registratasi sulla scena politica e mediatica francese dopo la rielezione del Presidente Macron. Si susseguono, su tutte le reti televisive e sulla stampa, gli accorati appelli dei principali protagonisti dell’ultima, decisiva volata verso l’ormai imminente traguardo del secondo turno.
Il panorama di insieme emerso da un primo turno funestato da un’astensione senza precedenti, che ha varcato la soglia anche simbolica del 50%, rispecchia impietosamente la “balcanizzazione” della rappresentanza politica francese: basti pensare che le due principali coalizioni (autentici “cartelli” elettorali, più che compatte formazioni politiche), nel disputarsi stizzosamente il simbolico primo posto in un sostanziale pareggio, finiscono ciascuna per rappresentare – diffalcata la massiccia diserzione delle urne – non più dell’undici per cento rispettivo della popolazione: quella che non ha ancora ripudiato la sua fiducia nella democrazia rappresentativa.
Se vigesse anche qui un sistema elettorale proporzionale, i colori dell’arcobaleno sarebbero probabilmente insufficienti a simboleggiare, nei grafici predisposti dalle innumerevoli […]
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