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La Malfa: “Nel Mezzogiorno puntare su forme moderne di distretti industriali specializzati”

Si è svolto ieri a Napoli il convegno “Mezzogiorno, motore della ripresa dell’Italia”, organizzato da Fondazione Ugo La Malfa, Unione Industriali Napoli e Associazione Bancaria Italiana (ABI), coordinato dal direttore del Mattino Roberto Napoletano e con la partecipazione di Giorgio La Malfa, Roberto Jannotti Pecci, Antonio Patuelli e del neo-vicepresidente esecutivo della Commissione europea Fitto, intervenuto con un videomessaggio da Bruxelles.

La Malfa ha esposto i principali risultati dello studio condotto da Mediobanca e dal Centro studi Tagliacarne dell’Unione delle Camere di Commercio sulle medie imprese italiane nel 2022 (allegato in calce), rilevando in particolare che “i dati raccolti confermano che le medie imprese meridionali hanno strutture e andamenti economici molto simili a quelli delle imprese di quella dimensione nel resto del Paese. In sostanza, per questo gruppo di imprese si può dire che il divario fra il Nord e il Mezzogiorno è largamente superato, nonostante rimangano grandi differenze fra il Centro-Nord e il Sud nelle condizioni esterne in cui operano le imprese. Il fatturato nelle imprese del Mezzogiorno nel 2023  si è chiuso con un incremento del 2,7% mentre le altre aree hanno registrato una diminuzione del 3,6%.

La crescita, ha proseguito La Malfa, è però evidente soprattutto nelle cifre della produttività: “Tra il 2023 e il 2022 le medie imprese del Mezzogiorno hanno conseguito un maggiore incremento della produttività rispetto a quello delle medie imprese del resto del Paese, esattamente il 33,4% rispetto al 29,1%) e hanno registrato un minore aumento del costo del lavoro pro capite, della misura del +5,9% rispetto al +13,3%)”. Nell’ultimo decennio, inoltre, a partire da  un numero minore di imprese nel Sud rispetto alle altre aree del Paese, il loro aumento è stato evidente.

I risultati del Report, ha concluso La Malfa, “dovrebbero indurre il Governo nazionale, ma anche le singole Amministrazioni regionali del Mezzogiorno, a porre in essere misure specifiche volte a favorire la nascita di nuove imprese di medie dimensioni nel Mezzogiorno o l’insediamento nel Sud di medie imprese del Centro-Nord. Manca e sarebbe necessaria un’indagine specifica volta a individuare quali sono gli elementi che possono favorire questi insediamenti. In particolare, sarebbe opportuno riflettere sull’esperienza delle aree industriali e sulla possibilità di individuare delle forme moderne di creazione di distretti industriali specializzati. La Fondazione Ugo La Malfa ha avviato un proprio studio per contribuire all’analisi di questa problematica”.

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