Caro direttore,
c’è una frase di un articolo pubblicato il 15 giugno scorso a pagina 6 sul suo giornale a firma Mauro Salerno che dà modo di riflettere sull’impostazione che è stata data al Pnrr. Dopo aver dato conto di un nuovo bando per l’aggiudicazione di un lotto di lavori tra Catenanuova e Dittaino, lungo la linea ferroviaria che unisce Palermo a Catania, alla luce dei recenti rialzi dei prezzi delle materie prime, l’articolo conclude che: “Al termine dei lavori lungo tutto l’asse Palermo-Catania sarà possibile andare da Palermo a Catania in meno di due ore”.
Come lei sa, a suo tempo, ho criticato il modo in cui è stato impostato il Pnrr. Sostenevo che per decidere come spendere un ammontare di fondi così ingente come quello che l’Europa ci metteva a disposizione bisognava partire dalla individuazione delle priorità che volevamo realizzare, organizzare una struttura centrale per la progettazione, per la valutazione sulla base dell’analisi dei costi e dei benefici di progetti provenienti dall’esterno e per la realizzazione delle opere. Il modello da seguire era la vecchia Cassa per il Mezzogiorno di De Gasperi. […]